Uno dei privilegi di chi sa sentire la musica, non solo ascoltarla, è di poter viaggiare. La musica fa parte della nostra cultura come il cibo, come il fatto stesso di respirare che da il ritmo al nostro cuore e alla nostra vita. La musica come ogni forma d’arte, parte da un gesto d’amore che viene regalato a tutti, è un gesto d’amore universale. Vicente Sojo è riconosciuto come il padre della musica del Venezuela. É senza dubbio una delle figure più importanti della storia culturale del Paese sudamericano. Si è dedicato alla composizione e alla ricerca armonizzando un vasto repertorio tradizionale, che sarebbe andato perduto. Sojo ha scritto per chitarra i “Cinque pezzi Venezuelani” tratti da canzoni popolari, delle perle non molto eseguite nel mondo della chitarra.
I cinque brani sono Cantico, Aguinaldo, Cancion, Aire Venezolano, Galeron. Si tratta di una musica rilassante, profonda e, allo stesso tempo, piena di colori; amavo suonarla durante il periodo trascorso a Parigi, quando studiavo alla Scuola Normale. Quest’anno si celebra il 135° anniversario della nascita del compositore venezuelano e l’esecuzione dei brani vuole inoltre essere un mio omaggio al Maestro Alberto Ponce, che mi ha fatto amare questa musica.